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Nanocappotto? Si e No! Ti diciamo la nostra.
Nanocappotto o cappotto termico? Essere o non essere? Vi diciamo subito come la pensiamo in seguito alla nostra esperienza di installatori: Si e No!
Perché si: perché in alcuni casi non si ha la possibilità di ricorrere al cappotto ed una loro efficacia comunque ce l’hanno.
Perché no: perché nella possibilità di scelta, sempre meglio un cappotto. Detto questo capiamo meglio e vediamo il tema costi. Buona lettura.
Due parole di premessa alla “sfida” sul nanocappotto.
Raramente in edilizia abbiamo assistito a faide come nel tema del nanocappotto, microcappotto e tutto ciò che miniaturizza un cappotto termico. Schieramenti di produttori di nanocappotti da una parte, associazioni di produttori cappotti dall’altra, installatori guidati da un mero calcolo di convenienza a sostenere i primi o i secondi.
Noi proviamo a dirvi qual è la nostra esperienza di installatori, ci piace mantenerci in contatto con i clienti per un riscontro sui livelli di comfort nel primo e nel secondo caso. Ma avanziamo con ordine, intanto di cosa stiamo parlando?
Che cos’è il nanocappotto?
Il termine “nanocappotto” in edilizia si riferisce a un tipo di rivestimento per pareti che sfrutta le nanotecnologie per migliorare diverse caratteristiche dell’edificio. Questo rivestimento è progettato per ottimizzare le prestazioni termiche, aumentare la resistenza agli agenti atmosferici e fornire ulteriori benefici.
Come funziona il nanocappotto.
Le nanoparticelle utilizzate nei nanocappotti possono contribuire a migliorare l’isolamento termico delle pareti sia esterne che interne, riducendo così la dispersione di calore attraverso la struttura dell’edificio. Inoltre, conferiscono al rivestimento proprietà idrorepellenti, offrendo una maggiore protezione contro l’umidità e la pioggia.
Uno dei suoi aspetti vantaggiosi è la capacità di resistere all’usura e all’abrasione, contribuendo così a mantenere la buona condizione delle pareti esterne nel tempo. La formulazione di alcuni nanocappotti può essere studiata appositamente per prevenire la crescita di alghe e muffe sulla superficie delle pareti, promuovendo un ambiente più salubre.
Partiamo dalla sua funzione primaria, quella di saper isolare un ambiente.
Abbiamo nella tabella di seguito riportato dei valori medi da noi riscontrati.
Ovviamente rimane la nostra esperienza sul campo.
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Va sottolineato che, per garantire l’efficacia del nanocappotto, è fondamentale seguire le specifiche del produttore durante l’applicazione e consultare esperti del settore.
Tuttavia, al di là di quanto riportato sulle schede tecniche, di nuovo è sempre la nostra esperienza sul campo calata nella situazione specifica che farà la reale differenza.
Altri punti a favore del nanocappotto.
La resistenza agli agenti atmosferici, come il vento e l’inquinamento, è un ulteriore punto di forza di questi rivestimenti avanzati. La presenza di nanoparticelle aggiunge una robustezza extra al materiale, aiutando a preservare l’aspetto estetico dell’edificio nel corso del tempo.
Come si applica il nanocappotto.
Il processo di applicazione del nanocappotto termico coinvolge la diluizione del materiale con acqua, creando una soluzione che viene successivamente stesa sulla superficie desiderata utilizzando un pennello o un rullo. È fondamentale assicurarsi che la superficie sia pulita e adeguatamente preparata per garantire un’ottima adesione del nanocappotto. Le istruzioni specifiche del produttore forniscono dettagli cruciali, compresi i tempi di asciugatura e il numero consigliato di strati da applicare. Questa procedura, quando eseguita correttamente, contribuisce a migliorare le proprietà termiche della superficie trattata, fornendo un isolamento termico efficace.
Qual è il miglior materiale per un cappotto termico interno?
Se la tua principale preoccupazione è la performance isolante indipendentemente dal budget e dal clima, alcuni dei materiali isolanti più efficaci includono:
Aerogel:
Aerogel è uno dei materiali isolanti più leggeri e altamente efficienti termicamente disponibili. Tuttavia, può essere costoso.
Schiuma spray a cellule chiuse:
Questo materiale offre un’eccellente resistenza termica e può essere applicato in modo uniforme su pareti, soffitti e pavimenti.
Polistirene estruso (XPS):
Questo materiale è noto per la sua stabilità termica e resistenza all’umidità. Ha una buona resistenza termica ed è ampiamente utilizzato negli isolamenti termici.
Poliisocianurato (PIR):
Simile al poliuretano, il PIR offre un’alta resistenza termica e può essere utilizzato in diversi contesti.
Schiuma di poliuretano a spruzzo:
Questa forma di poliuretano è altamente aderente e può sigillare efficacemente le fessure, offrendo un’eccellente resistenza termica.
Schiuma di cellulosa a spruzzo:
Ottenuta da materiali riciclati come carta, può essere altamente efficace dal punto di vista isolante e ha anche buone proprietà acustiche.
Ricorda che la scelta del materiale dovrebbe anche tener conto di considerazioni come la sicurezza antincendio, la compatibilità con la struttura esistente, e la praticità di installazione. Prima di prendere una decisione, è consigliabile consultare un esperto in isolamento termico o un ingegnere edile per garantire che la soluzione scelta sia la più adatta alle specifiche esigenze del tuo progetto.
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